DEPRESSIONE ADOLESCENZIALE DA COVID
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26 Gennaio 2021Nonostante si sia guariti dal COVID-19, questo virus può lasciare delle ripercussioni a livello polmonare che possono durare anche molti mesi
Covid-19 lascia danni nei polmoni per almeno 6 mesi. E in ogni caso il 30% dei guariti avrà problemi respiratori cronici. Gli esiti fibrotici, cioè la cicatrice lasciata sul polmone da Covid-19, possono comportare un danno respiratorio permanente e irreversibile e costituiranno la nuova patologia respiratoria di domani.
C’è convinzione tra gli pneumologi che nei pazienti rimasti molto a lungo negli ospedali e soprattutto nelle Unità di Terapia Intensiva, il recupero della “funzionalità respiratoria sia a lungo termine e, nei casi più gravi, potrebbe non essere completo”.
Nello specifico emerge chiaramente che l’infezione polmonare da coronavirus può lasciare un’eredità cronica sulla funzionalità respiratoria: si stima che in media in un adulto possano servire da 6 a 12 mesi per il recupero funzionale, che per alcuni però potrebbe non essere completo. Dopo la polmonite da Covid-19 potrebbero perciò essere frequenti alterazioni permanenti della funzione respiratoria ma soprattutto segni diffusi di fibrosi polmonare: il tessuto respiratorio colpito dall’infezione perde le proprie caratteristiche e la propria struttura normale, diventando rigido e poco funzionale, comportando sintomi cronici e necessità, in alcuni pazienti, di ossigenoterapia domiciliare. La fibrosi polmonare potrebbe diventare perciò il pericolo di domani per molti sopravvissuti a Covid-19.
COVID-19: perché seguire i pazienti anche dopo la guarigione?
Il Coronavirus è entrato nelle nostre vite all’improvviso e si è diffuso rapidamente nella popolazione. Questo ha portato gli operatori sanitari a concentrarsi, durante l’emergenza, soprattutto sul far guarire ogni paziente. Grazie a loro, oggi, oltre 160.000 italiani sono riusciti a superare la malattia.
Dalle analisi eseguite sui pazienti guariti si è potuto notare che questo virus può “lasciare in eredità” delle ripercussioni a livello polmonare: purtroppo, i danni causati dalla malattia potrebbero non scomparire alla risoluzione della polmonite.
danno ai polmoni causato dal COVID-19 è irreversibile?
Secondo i dati preliminari, l’infezione da Coronavirus può causare danni cronici sulla funzionalità respiratoria e questo rende necessaria una particolare assistenza da parte di medici specialistici, anche una volta superata la fase acuta della malattia. In media, una persona adulta può necessitare dai 6 ai 12 mesi per un recupero funzionale, che però non è detto che sia sempre completo. La causa risiede nella fibrosi polmonare, condizione che porta all’irrigidimento del tessuto colpito e che provoca una riduzione della funzionalità polmonare. Questa condizione può richiedere l’esecuzione di ossigenoterapia, anche a domicilio, oppure il ricorso alle cellule staminali mesenchimali e alle sostanze da esse prodotte che, secondo uno studio pubblicato nel 2018, sono in grado di combinare gli effetti antinfiammatori e antifibrotici a quelli rigenerativi.
Casi simili alla SARS
Questa eredità lasciata dal COVID-19 è stata riscontrata fin dai primi pazienti con polmonite interstiziale che hanno necessitato di un lungo ricovero, per questo motivo gli esperti hanno deciso di analizzare i dati delle persone colpite dalla SARS nel 2002-2003. Secondo quanto riportato, chi aveva superato la malattia mostrava a distanza di 6 mesi:Anomalie a livello polmonare facilmente individuabili mediante radiografia; Ridotta capacità respiratoria; Minore volume polmonare; Ridotta forza dei muscoli respiratori; Poca resistenza allo sforzo.
Inoltre, circa 3 pazienti su 10 guariti dalla SARS presentavano delle grandi cicatrici a livello polmonare, segno di fibrosi, che intaccavano la funzionalità respiratoria al punto da provocare un grande affaticamento anche dopo una breve camminata. Queste ricadute si sono verificate anche in pazienti giovani (30-75% dei casi analizzati).
- non tutti i pazienti che hanno avuto una polmonite da Coronavirus (Covid 19) presenta sicuramente una fibrosi a livello polmonare documentata con la TAC, per quanto siano percentualmente molti i pazienti che presentano questa condizione.
- Si parla in questo caso non tanto di “fibrosi polmonare”, quanto di “esiti fibrotici” post-polmonitici.
La sostanziale differenza tra i due quadri sta nel fatto che, mentre la fibrosi polmonare, idiopatica (senza causa nota) o non-idiopatica che sia (secondaria ad esposizione a sostanze lavorative o a inalazione protratta di polveri inerti), rappresenta una patologia dell’interstizio polmonare che spesso tende a sovvertire nel tempo la normale struttura anatomica del polmone, dotata di un comportamento evolutivo che porta ad un progressivo aggravamento della condizione respiratoria del paziente, gli esiti fibrotici, invece, rappresentano dei semplici esiti cicatriziali del polmone, spesso non evolutivi e pertanto privi della possibilità di determinare dispnea (difficoltà respiratoria) secondaria ad un significativo danno polmonare progressivo. - Il paziente può essere seguito nel temposottoponendolo a test di funzionalità respiratoria, in special modo a spirometriaglobale e a DLCO, test funzionale che esplora l’eventuale compromissione della funzione di scambio dell’ossigeno a livello dell’interstizio polmonare.
- Nel caso in cui si presentino dispnea e/o alterazioni funzionali respiratorie, è possibile procedere ad una TAC del torace senza m.d.c., generalmente non prima che siano trascorsi 3 mesi.
- Non esiste, ad oggi, una precisa indicazione a trattare i pazienti che presentino le suddette condizioni radiologiche, nè in senso preventivo, né in senso terapeutico.
Come nel caso degli esiti fibrotici presenti nei pazienti che hanno superato la tubercolosi polmonare, anche in questo caso è possibile che, specie in chi abbia subito un più esteso interessamento infiammatorio dei polmoni, si possano presentare nel tempo quelle alterazioni malformative dei bronchi note con il termine di bronchiectasie, senza che a ciò si accompagnino problemi respiratori troppo invalidanti secondari alla fibrosi
◾️DOTT. Luca Gronchi pneumologo . Info ed app. 0587.53400. 335.392522. Visita + spirometria globale € 80.00