IPOFISI
19 Maggio 2021PAZIENTI SODDISFATTI
22 Maggio 2021Generalità
L’irsutismo è una condizione caratterizzata dalla presenza anomala, nella donna, di peli duri e grossolani, estesi in sedi tipiche del maschio (labbro superiore, mento, addome, schiena, intorno all’areola del capezzolo, petto centrale).
Nelle donne affette da irsutismo si ha, inoltre, disposizione a losanga dei peli pubici.
Irsutismo e Ipertricosi
Quali sono le differenze fra Irsutismo e Ipertricosi?
Anche se molti non operano tale distinzione, ipertricosi ed irsutismo sono termini con diverso significato. Mentre l’ipertricosi esprime l’aumento dei peli in zone in cui essi sono normalmente presenti; l’irsutismo indica, non tanto un incremento della pelosità della donna, quanto una distribuzione ed un aspetto della peluria tipicamente maschili. Possono quindi comparire peli al volto, al torace o al dorso delle mani e dei piedi.
Riassumendo, mentre l’ipertricosi è un problema prettamente quantitativo, l’irsutismo, regionale o diffuso, ha un significato di alterazione della quantità e soprattutto della qualità pilifera.
A questo punto occorre un’ulteriore precisazione. Non dobbiamo infatti dimenticare che – mentre nell’ipertricosi l’abnorme sviluppo pilifero è sostenuto da fattori locali – l’irsutismo è più spesso legato a disturbi endocrini di carattere generale.
Una paziente che lamenta un incremento della peluria nelle zone tipicamente femminili, andrebbe pertanto rassicurata sull’origine “benigna” del disturbo.
In caso d’irsutismo è invece consigliata l’esecuzione di un approfondito dosaggio ormonale, al fine di escludere la presenza di gravi patologie, tanto più probabili quanto l’insorgenza del disturbo è rapida e tumultuosa.
In caso di assunzione prolungata di forti androgeni o iperproduzione fisiologica di testosterone, l’irsutismo si accompagna spesso a defeminilizzazione (amenorrea, oligomenorrea, ipotrofia mammaria ecc.) e virilismo (ipertrofia clitoridea, stempiamento ed abbassamento del tono della voce). La presenza di uno o più di questi sintomi suggerisce la necessità di ulteriori indagini diagnostiche, al contrario l’assenza di complicanze depone per la benignità della patologia
Diagnosi
Prima di ricorrere agli esami di laboratorio, l’iniziale diagnosi di irsutismo è spesso basata su semplici criteri semi-oggettivi.
Cause
In relazione alla causa di origine, l’irsutismo si può differenziare in:
- Ovarico (95% dei casi: ovaio policistico, forme tumorali).
- Surrenalico (3% dei casi: iperfunzione, iperplasia, forme tumorali)
iatrogeno (1-2% dei casi: glucocorticoidi, steroidi anabolizzanti/androgeni). - Idiopatico (insorge senza alcuna causa apparente).
L’irsutismo può essere legato a malattie endocrine a carico dei surreni che , nella donna, sono i principali produttori di testosterone. Anche alcuni tipi di tumori, come quelli a carico dell’ovaio e dello stesso surrene, possono essere responsabili del problema.
Talvolta l’irsutismo non si associa a patologie evidenziabili o a determinanti fattori predisponenti; si parla, in questi casi, di irsutismo idiopatico. Negli ultimi anni la sua incidenza ha subìto una costante riduzione, proporzionale alle nuove acquisizioni scientifiche in ambito endocrinologico. La scoperta di nuove metodologie diagnostiche ha, infatti, permesso di imputare l’origine di molte forme idiopatiche a precisi fattori ormonali.
Mentre l’irsutismo surrenalico o da disfunzione ovarica insorge a causa di un’eccessiva secrezione di testosterone, nelle forme idiopatiche è più probabile che all’origine del disturbo vi sia un’abnorme sensibilità cellulare agli androgeni.
L’irsutismo può avere anche un’origine iatrogena, legata, cioè, all’assunzione di alcuni farmaci (ormoni androgeni, corticosteroidi e steroidi anabolizzanti).
Cura e Trattamento
Se l’irsutismo si accompagna a segni di virilizzazione ed il trattamento farmacologico è inefficace o sconsigliato, si ricorre alla rimozione chirurgica dell’organo iperproduttore. Al contrario in caso di irsutismo idiopatico, dopo aver attentamente valutato il quadro ormonale della paziente, si procederà con la somministrazione di farmaci idonei, attivi a vari livelli . Alcuni di essi riducono la sintesi di testosterone e/o aumentano quella estrogenica, altri ne inibiscono la conversione in diidrotestosterone (DHT) ed altri ancora ostacolano il legame del DHT con i recettori endocellulari.
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