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22 Aprile 2021Il piede cavo è una caratteristica anatomica, in presenza della quale i piedi di una persona presentano un arco plantare mediale più alto rispetto alla norma.
La presenza di piede cavo implica una modificazione dell’appoggio al suolo e una diversa distribuzione del peso corporeo sui piedi.
D’origine congenita o acquisita, il piede cavo può considerarsi la condizione opposta ai cosiddetti piedi piatti.
Quando presenti, i sintomi più comuni consistono in: dolore ai piedi, dolore alle caviglie, instabilità delle caviglie e presenza di dita a martello o dita a uncino ( en griffe ).
Per una diagnosi corretta, sono molto spesso sufficienti l’esame obiettivo e l’anamnesi.
A seconda della gravità del quadro sintomatologico, il trattamento può essere conservativo o chirurgico.
La presenza di un arco plantare mediale più alto rispetto alla norma modifica l’appoggio dei piedi al suolo: se nelle persone con piedi privi di anomalie, l’appoggio interessa il tallone, la parte centrale esterna e la parte anteriore (dove risiedono le dita), nelle persone con piede cavo l’appoggio interessa esclusivamente il tallone e la zona anteriore.
Quest’anomalia dell’appoggio al suolo ridistribuisce il peso corporeo, il quale, anziché gravare su tre parti (tallone, parte centrale esterna e zona anteriore), si concentra soltanto sulle zone che poggiano a terra, ossia tallone e porzione anteriore.
È importante precisare che il piede cavo è il risultato non solo di un innalzamento delle strutture anatomiche interne che formano l’arco plantare mediale, ma anche di un’accentuata incurvatura verso il basso della zona anteriore dei piedi, in particolare la zona corrispondente al primo dito (o alluce).
Inoltre, molte persone con piede cavo presentano problematiche a livello dei muscoli dei polpacci e dei due tendinid’Achille ( il tendine d’Achille è quell’importante struttura fibrosa che collega i muscoli del polpaccio al calcagno, ossia l’osso che costituisce il tallone).
È IL CONTRARIO DEI PIEDI PIATTI
Il piede cavo è la condizione opposta al piede piatto (o piedi piatti).
Nelle persone con piedi piatti, quindi, la parte centrale interna dei piedi appoggia del tutto al suolo: ciò altera la distribuzione del peso corporeo sui piedi e predispone quest’ultimi a fenomeni dolorosi e degenerativi delle articolazioni, dei muscoli, delle ossa e dei legamenti.
Cause
Il piede cavo può essere:
- Una condizione congenita, trasmessa da uno dei genitori come caratteristica somatica;
- Una condizione adattativa, successiva alla presenza di determinati fattori favorenti;
- Una condizione idiopatica. In medicina, il termine idiopatico, associato al nome di una patologia, indica che quest’ultima è insorta per motivi sconosciuti o non identificabili.
PIEDE CAVO DI TIPO ADATTATIVO: LE CAUSE
Tra i possibili fattori favorenti il piede cavo di tipo adattativo, rientrano:
- Alcune patologie neurologiche a carattere progressivo, come la sindrome di Charcot-Marie-Tooth, l’atassia di Friedreich, la neuropatia autonomica e sensoriale ereditaria, i tumori spinali, i tumori al cervello, i traumi spinali, la siringomielia o la distrofia muscolare;
- Alcune patologie neurologiche a carattere statico, come la paralisi cerebrale, l’ictus, la poliomielite, le lesioni a carico delle radici dei nervi spinali o le lesioni a carico del nervo peroneo;
- I traumi ai piedi o alle caviglie;
- Le lesioni tendinee, come per esempio la rottura del tendine d’Achille;
- L’artrite reumatoide;
- La gotta;
- L’utilizzo persistente di calzatureinadeguate.
Il piede cavo è una deformità che può essere congenita o acquisita.
Il piede cavo è caratterizzato, come facilmente si ricorda, da un’accentuata arcata plantare, ma non è in realtà questa l’unica né la più importante caratteristica.
Un piede cavo infatti è caratterizzato dal tipico varismo del retropiede (il calcagno tende quindi a rivolgersi internamente) e da un abbassamento del primo metatarso con associata la griffe di tutte le dita.
Il piede cavo è in realtà molto meno comune del piede piatto, ma come il piatto, non è sempre indice di patologia. Si parla infatti di un piede cavo patologico quando le caratteristiche del cavismo diventano iper-espresse.
BIOMECCANICA DEL PASSO
Prima di parlare di classificazioni del piede cavo bisogna però avere chiari alcuni concetti di biomeccanica.
È bene sapere che il nostro piede ha bisogno di essere cavo e piatto.
Infatti durante le fasi del passo il piede si comporta, in appoggio come un ammortizzatore, diciamo pure “una molla” e quindi diventa piatto, mentre per permettere la fase di spinta, quindi propulsiva, deve trasformarsi in una leva rigida e per questo deve essere cavo.
Un piede cavo, quindi, ha un vantaggio funzionale nella fase di spinta ed uno svantaggio nella fase di appoggio in quanto non sarà “bravo” ad ammortizzare.
I SINTOMI DEL PIEDE CAVO
Il piede cavo è una deformità che può presentarsi secondo svariate forme e con sintomatologia differente secondo la gravità del quadro.
I sintomi lamentati dai pazienti posso essere legati all’avampiede e quindi alla griffe delle dita che urtando dorsalmente contro la scarpa possono arrivare ad ulcerarsi, o ancora ad una ipercheratosi plantare causata dalla plantarflessione del primo metatarso.
Inoltre a causa della supinazione del piede e al conseguente sovraccarico del V metatarso possiamo ritrovare anche a questo livello, una importante l’ipercheratosi, ovvero un callo, che è la prima difesa dell’organismo di fronte ad una sollecitazione impropria causata dal piede cavo.
I problemi principali si verificano, però, a livello di retropiede e caviglia, dove la deformità è sinonimo di alterazioni dei carichi e conseguente rischio di instabilità (instabilità peritalare).
I pazienti in questi casi lamentano dolore all’interno della caviglia fino ad arrivare alla sensazione di instabilità, cedimenti e traumi distorsivi ripetuti alla caviglia
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