VASCULITE : l’infiammazione dei vasi sanguigni .
20 Gennaio 2021POLMONI POST COVID 19
25 Gennaio 2021Una delle tappe determinanti della vita di ogni persona è proprio l’adolescenza.
L’adolescenza già di per sé costituisce una fase di transizione dall’infanzia all’età adulta caratterizzata oltre che dai vari cambiamenti fisici anche di molti psicologici.
Questo periodo esistenziale può risultare ancora più problematico anche per le famiglie in questo preciso momento storico, che vede come risvolto principale l’isolamento forzato per limitare il propagarsi dell’epidemia da Sars Covid 19.
Degli studi emergenti in ambito psicologico hanno cercato di rivedere quali correlati psicologici possono derivare dal periodo di isolamento forzato dovuto alla pandemia. I fattori che potrebbero influenzare la salute mentale e il benessere psichico degli adolescenti potrebbero derivare da eventi di vita stressanti, dalla reclusione domestica prolungata, dolore brutale, la violenza intrafamiliare e l’uso eccessivo di Internet e dei social media.
La pandemia COVID-19 può provocare un aumento dello sviluppo del disturbo post-traumatico, Disturbi da stress, depressione e ansia, nonché sintomi correlati al dolore. Altresì gli adolescenti che già manifestavano queste tipologie di disturbi potrebbero sviluppare un aumento dei sintomi.
Molteplici possono essere le conseguenze derivanti dall’isolamento forzato negli adolescenti, tra cui stress cronico e acuto, preoccupazione per la famiglia, lutti inaspettati, improvvisa interruzione scolastica e reclusione in casa, con un maggiore tempo di accesso a Internet e ai social media, a cui si aggiunge anche la preoccupazione per il futuro economico della propria famiglia e del proprio paese.
Le relazioni sociali ,che per gli adolescenti sono fondamentali , sono interrotte, in quanto costretti a rimanere in casa e a limitare il più possibile il contatto con altre persone al di fuori del proprio nucleo.
Le conseguenze più comunemente riscontrate evidenziano soprattutto nella popolazione femminile lo sviluppo del disturbo post traumatico da stress, aumento di ansia e depressione, uniti alla scarsa qualità del sonno. Nel cervello sia di bambini che di adolescenti si possono verificare delle alterazioni che vanno ad interferire nella regolazione delle emozioni aumentando la reattività alla minaccia. La quarantena come riportano alcuni studi, ha prodotto degli effetti sulla salute psicologica degli adolescenti che ha generato rabbia, confusione oltre che ansia e depressione.
In questo periodo l’utilizzo obbligato della DAD produce negli adolescenti una netta diminuzione dell’attività fisica derivante dal maggiore tempo trascorso davanti ad uno schermo che inevitabilmente ha delle conseguenze sulla qualità del sonno che diventa irregolare. Gli adolescenti si trovano a vivere un nuovo modo di insicurezza derivante dall’insopportabile situazione di lockdown che va ad alimentare talvolta un rapporto difficile con i genitori.
Durante l’isolamento l’unica fonte di distrazione per gli adolescenti è rappresentata dai social media che permette di mantenere in piedi ,anche se in maniera virtuale, un minimo di socializzazione e contatto con il mondo esterno.
Se da una parte l’uso dei social e di internet può essere un fattore positivo per il mantenimento dell’interazione sociale, dall’altra l’uso prolungato ed eccessivo potrebbe determinare una sorta di dipendenza che andrebbe a scaturire forme di preoccupazione eccessiva, impulsi o comportamenti che angosciano lo stato psichico dell’adolescente.
Tutto ciò può innescare dei meccanismi pericolosi che portano i ragazzi a trascorrere il loro tempo online tra i vari giochi e applicazioni, non riconoscendo il momento in cui bisogna fermarsi e ritornare alla vita quotidiana, proprio perché il loro cervello essendo ancora in maturazione non ha sviluppato la stessa capacità degli adulti di gestione ed è per questo che fondamentale deve essere il supporto dei genitori, i quali dovrebbero essere una guida ancor di più in questo periodo di smarrimento e incertezza che vivono gli adolescenti.
I ragazzi dagli 11 ai 18 anni, quelli che attraversano la fase dell’adolescenza, sono spesso di cattivo umore e può essere difficile riconoscere la depressione e le loro richieste di aiuto. La cosa che si nota inizialmente è un bisogno di solitudine: gli adolescenti smettono di fare ciò che solitamente faceva loro del bene e scelgono di stare da soli e per lo più in casa. Potrebbero esserci altri campanelli d’allarme: il comportamento, l’appetito, il livello di energia, il sonno e il rendimento scolastico. Se molti di questi sintomi sono presenti ci troviamo di fronte alla possibilità di una depressione adolescenziale.
L’osservazione di questi atteggiamenti è fondamentale perché quando l’anedonia(incapacità di un paziente di provare piacere, anche in circostanze e attività normalmente piacevoli come dormire, nutrirsi, le esperienze sessuali e il contatto sociale) è visibile anche agli altri, l’adolescente è già depresso da un bel po’ di tempo.
La depressione è un disturbo interiorizzante, cioè disturba la vita emotiva dell’adolescente, e non esteriorizzante, che si manifesta con comportamenti rivolti all’esterno (aggressività, rabbia, irrequietezza). Per questo motivo ci vuole un po’ di tempo sia perché gli altri lo riconoscano, sia per gli stessi pazienti che non si rendono conto che il loro pensiero e le loro risposte emotive sono disturbanti.
Esistono due tipi di depressione:
- Disturbo depressivo maggiore – la forma più familiare di depressione – i sintomi si verificano durante episodi gravi che tendono a durare da sette a nove mesi.
- Disturbo depressivo persistente(distimia) in cui i sintomi sono più lievi ma durano più a lungo, persino anni. Mentre l’esperienza della distimia può essere meno debilitante per l’adolescente in un dato momento, il rischio è che ci sia più danno accumulato proporzionato al tempo in cui il ragazzo è tenuto fuori dal sano processo di sviluppo.
Perché l’intervento precoce è fondamentale
Quando un adolescente è depresso, oltre al disturbo stesso, ci sono effetti collateraliche possono causare problemi per tutta la vita. I sintomi della depressione includono:
- bassa energia
- scarsa concentrazione
due fattori che possono avere un impatto significativo sul funzionamento sociale e accademico.
Gli effetti del cattivo rendimento accademico e del restare indietro a scuola minano la fiducia e l’immagine di sé di un ragazzo e può influire sul suo futuro, se il periodo è prolungato.
L’apprendimento sociale è fondamentale quanto l’apprendimento accademiconell’adolescenza. I deficit nelle abilità sociali non solo mettono adolescenti depressi dietro ai loro coetanei, ma di per sé possono aggravare la loro depressione.
Depressione e ansia
È possibile che la depressione porti all’ansia: lo stato mentale negativo di un adolescente depresso si presta all’incertezza. Quando l’autostima cala e stare bene con sé stessi è una chimera, l’ansia trova terreno fertile.
Due problemi gravi che sono direttamente associati alla depressione e all’ansia adolescenziale sono il pensiero (o il comportamento) suicidario e l’abuso di sostanze.
Il suicidio è la terza causa di morte tra adolescenti e giovani di età compresa tra 15 e 24 anni . Particolarmente a rischio sono gli adolescenti che nascondono la loro depressione e ansia da genitori e amici. Ecco perché è importante essere attenti ai segni di questi disturbi: ritiro, cambiamenti nelle prestazioni scolastiche, abitudini alimentari, sonno, attività che ama(va)no fare; anche quando gli adolescenti non sono coscienti di come si sentono.
È vero anche il contrario: la maggior parte degli adolescenti che sviluppa problemi di abuso di sostanze ha anche un disturbo di ansia o depressione,e questa è un’altra ragione importante per chiedere un trattamento specialistico in modo tempestivo.
Trattamenti per la depressione
Fortunatamente, un intervento psicoterapico precoce abbrevia il periodo di malattia e diminuisce la probabilità di perdere importanti “pezzi” di vita.