POTREI ESSERE ALLERGICO ?
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13 Gennaio 2021La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza degenerativa che colpisce in modo progressivo le strutture cerebrali. Ma nonostante i soggetti più a rischio siano gli anziani, si assiste a un incremento nell’insorgenza delle forme giovani. Se infatti l’esordio della patologia si conclama prevalentemente in età senile, oltre i 65 anni, è sempre più frequente che si manifesti in precedenza: il 5-10% di tutti i casi riguarda persone al di sotto dei 65 anni; con la possibilità, in casi di malattia genetica dominante, per cui i figli possono ereditare da uno dei genitori la parte di Dna che genera la malattia, di un esordio tra i 35 anni e i 60 anni di età. Per questo motivo è bene conoscere i sintomi della sua forma precoce.
“La malattia di Alzheimer a esordio giovanile include principalmente le forme familiari che presentano una notevole compromissione della memoria episodica – spiega Salvatore Cuzzocrea, professore ordinario di Farmacologia all’Università di Messina – Rispetto ai malati di Alzheimer in età senile, le persone affette da Alzheimer precoce sono meno colpite da malattie cerebrovascolari, renali e cardiache. Anche se il minimo comune denominatore è lo stesso, tra le caratteristiche cliniche proprie dei pazienti con malattia giovanile ritroviamo deficit delle funzioni esecutive e deficit della produzione verbale, che si associano alla perdita della memoria a breve termine. Alcuni pazienti presentano poi un’importante compromissione del processo visivo di individuazione e percezione degli oggetti”. In questo contesto risulta quindi molto importante una diagnosi precoce, con la possibilità di aprire a trattamenti farmacologici in grado di ritardare l’esordio della malattia.
“Numerose evidenze oggi dimostrano un’associazione tra malattie neurodegenerative, in particolare malattia di Alzheimer, e neuroinfiammazione che può avere inizio tempo prima che si abbia una perdita significativa della popolazione neuronale. Il processo neuroinfiammatorio è caratterizzato da interazioni di tipo immunitario.
L’attivazione di questo pool di cellule non-neuronali rappresenta la vera causa del danno degenerativo a carico del neurone”. Controllare la neuroinfiammazione cerebrale potrebbe dunque preservare la memoria nei soggetti affetti da Alzheimer.
L’insorgenza di fenomeni neuroinfiammatori rappresenta dunque un primo campanello d’allarme e nel contempo una finestra temporale sulla quale iniziare ad agire.
La malattia di Alzheimer precoce inizia ad apparire tra i 45 e i 64 anni. Per coloro che sono preoccupati da un esordio precoce del morbo, E’ consigliato parlarne se si nota qualcosa che non va: se vedi qualcosa che non va con i tuoi cari consulta un medico. E, insisti !!
Ecco alcuni dei principali sintomi dell’Alzheimer a esordio precoce da tenere in considerazione se qualcosa non va nella tua salute cognitiva o di quella di una persona cara in giovane età.
1. I sintomi appaiono prima dei 60 anni.
Il segnale più distintivo della malattia di Alzheimer precoce è il momento in cui i sintomi compaiono per la prima volta. La forma più comune di Alzheimer, l’Alzheimer a esordio “senile” , in genere inizia a mostrare segni quando una persona ha 60 anni o più.
Invece, l’Alzheimer precoce può iniziare ad avere effetti già dai 30 e 40 anni. In genere, viene diagnosticato l’Alzheimer “giovanile” ai 40 o 50 anni.
2. Dimenticanza e perdita di memoria.
Mentre dimenticare dove hai messo le chiavi della tua auto può accadere a chiunque ed a qualsiasi età – e forse un po’ di più in età avanzata – l’oblio persistente o la perdita di memoria è in genere un segnale di allarme. Le persone affette da Alzheimer “giovanile”, iniziano ad avere vuoti anomali e cronici nella memoria già dai 30 o 40 anni.
Se ti è capitato di non sapere dove ti trovi e/o come ci sei arrivato; se fatichi a trovare le parole giuste quando parli o dimentichi costantemente ciò che il tuo amico/ moglie o marito ti ha chiesto di fare, anche se ti senti troppo giovane per avere l’Alzheimer, questi potrebbero essere alcuni sintomi di declino precoce della memoria.
3. Attenzione e disturbi del linguaggio.
L’Alzheimer precoce è caratterizzato dalla difficoltà di memorizzare e ricordare, ma gli eventi che danno maggiore preoccupazione sono molto più ampi. In effetti, gli esperti affermano che la perdita di memoria, che è strettamente associata all’Alzheimer, potrebbe effettivamente essere un sintomo meno importante nelle persone con Alzheimer precoce. Infatti, le persone con Alzheimer “giovanile” spesso si lamentano delle difficoltà a trovare le parole quando dialogano. Sperimentano problemi di attenzione e di orientamento, nonché problemi nel fare un semplice calcolo.
Nel complesso, i pazienti con malattia di Alzheimer precoce, rispetto ai pazienti con malattia di Alzheimer a esordio senile, conseguono punteggi migliori sui test della memoria e memoria semantica, ma peggiori sui test dell’attenzione, linguaggio, funzioni esecutive, prassi motoria e capacità spaziali
4. Cambiamenti di personalità e sbalzi di umore.
Il proprio caro potrebbe mostrare cambiamenti di personalità e sbalzi di umore. Potresti notare in tua moglie/ marito, mamma/papà o nonna/o che ha un’attività instancabile, improvvisamente lamentarsi di essere stanca/o tutto il tempo e di non essere in grado di destreggiarsi più di quanto aveva fatto abitualmente.
5. Abbandonare il lavoro e la vita sociale.
Le persone con Alzheimer precoce, che una volta erano industriose e concentrate nei loro lavori difficili, iniziano ad avere un calo di concentrazione, motivazione o produttività mai avuti prima. Potrebbero anche trovarsi a isolarsi dalla famiglia, dagli amici, dai colleghi o dagli hobby ai quali prima era molto legato.
Affrontare i sintomi dell’Alzheimer precoce.
Fortunatamente, ci sono delle modalità per iniziare a trattare i sintomi di Alzheimer precoce una volta che è stato diagnosticato, e per affrontare la malattia.
I familiari, innanzi tutto, devono sostenere il proprio caro/a se manifesta questi sintomi in età giovanile, nel senso che bisogna credergli quando si lamenta che c’è qualcosa che non va, non sottovalutare le sue preoccupazioni, ma approfondire la questione. Questo perché, se non lo fa il familiare, i medici di base spesso non avendo una formazione specializzata, possono non comprendere i primi sintomi della demenza e in genere trascorrono poco tempo con i loro pazienti da poter notare i primi segnali.
L’importanza di fare test di valutazione con un medico specializzato diventa fondamentale . ◾️DOTT. Letizia Tirelli neurologa. Info ed app. 0587.53400. 335.392522. Visita neurologica € 80.00. visita neurologica + test € 120.00