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16 Gennaio 2021Tra le dermatosi di natura erito-squamosa si distingue la pitiriasi rosea di Gibert, caratterizzata da lesioni di tipo eritemato-desquamativo, a decorso benigno ed autolimitante. Trattasi di una dermatite piuttosto frequente, di lieve o media entità, e facilmente risolutiva: tant’è che il più delle volte la pitiriasi rosea regredisce spontaneamente senza bisogno di terapie specifiche.
Cos’è
La Pitiriasi Rosea di Gibert è un esantema infettivo causato dalla circolazione nella cute di virus erpetici, probabilmente l’ Herpes Virus VI-VII. A differenza di altri esantemi infettivi, ha la particolarità di essere non contagiosa per gli altri e di non necessitare di cure specifiche.
Come appare
Si manifesta con chiazze di arrossamento cutaneo, chiazze rosa, che coinvolgono soprattutto il tronco e le braccia con prurito di vario grado.
Le chiazze assumono un colore rosa, da cui il nome della malattia, e possono essere poche e poco visibili o tante e molto visibili. La Pitiriasi Rosea di Gibert ha comunque un andamento benigno e la guarigione avviene in modo spontaneo in uno o due mesi. Può recidivare anche a distanza di anni.
Nella maggior parte dei soggetti affetti, la diagnosi si rivela pressoché semplice e consta del semplice esame obiettivo. Ad ogni modo, in alcuni casi, il semplice esame obiettivo potrebbe risultare più complicato, di conseguenza è necessaria la diagnosi differenziale; a tal proposito, è doverosa un’attenta classificazione delle varie forme di pitiriasi rosea di Gibert. Solo dopo aver individuato il tipo di pitiriasi rosea che affligge il paziente, è possibile redigere un’attenta diagnosi, quindi indirizzare il soggetto verso la terapia più adatta
Classificazione
Tra le forme atipiche della pitiriasi di Gibert, chiaramente più rare rispetto alla forma classica della dermatosi, si ricordano:
- Pitiriasi rosea gigante: dermatosi che colpisce il cuoio capelluto, i genitali, la mucosa orale e le unghie(tipico aspetto a ditale da cucito). Il quadro sintomatologico è pressoché lo stesso della pitiriasi rosea di Gibert.
- Pitiriasi rosea invertita o inversa: pur essendo una dermatosi inconsueta, è tipica delle persone con pelle scura-olivastra. Le macule si diffondono in aree anatomiche insolite quali, ad esempio, arti inferiori e superiori, e volto; le zone tipiche della pitiriasi (tronco, in particolare) rimangono indenni.
- Pitiriasi rosea circinata e marginata di Vidal: questa forma atipica di dermatosi tende a perdurare per alcuni mesi, malgrado i trattamenti mirati alla sua guarigione. Generalmente, le macchie rosee sono isolate le une dalle altre, ma le dimensioni risultano più ampie.
- Pitiriasi rosea vescicolare: dermatosi pitiriasica molto frequente tra la razza nera, in particolare tra i giovani ed i giovanissimi.
- Pitiriasi rosea urticata: come preannuncia il termine stesso, tale forma di pitiriasi è accompagnata anche da orticaria.
Tra le altre forme meno conosciute e più infrequenti si ricordano anche la pitiriasi purpurico- emorragica, la pitiriasi lichenoide e la pitiriasi pustolosa.
Quando l’ipotetica pitiriasi rosea di Gibert non si risolve entro le 10 settimane è necessario un ulteriore controllo medico allo scopo di escludere la parapsoriasi a placche, talvolta precorritrice di linfomacutaneo.
Incidenza
Come accennato, la pitiriasi rosea di Gibert risulta una dermatosi piuttosto comune, che colpisce soprattutto soggetti di età compresa tra i 10 ed i 40 anni, senza apprezzabile distinzione di sesso. Le statistiche mediche hanno riportato un picco di pazienti affetti da pitiriasi rosea di Gibert durante la stagione primaverile ed autunnale, ma non è tuttora chiaro il meccanismo scatenante, né tantomeno la correlazione diretta tra le stagioni intermedie e la manifestazione della pitiriasi rosea.
La pitiriasi rosea di Gibert esordisce con una tipica macula rossastra, chiamata macchia madre o medaglione di Gibert, che rappresenta l’impronta di riconoscimento della malattia medesima.
La macchia madre si presenta tondeggiante, con diametro di 1-3 centimetri; i contorni appaiono piuttosto definiti, sebbene tendano a desquamarsi. Il fulcro della macchia appare rosso-rosato (da qui l’appellativo “rosea”) e, man mano che ci si allontana dal centro, il colore tende ad attenuarsi; dopo alcuni giorni dall’esordio, in genere, compaiono nuove macchioline-satellite (macchie figlie) che si diffondono a partire dalla macchia madre, le cui dimensioni risultano più piccole. In rari casi, la pitiriasi rosea manifesta solamente un’unica grossa macchia arrossata.
Solo nel 25% dei soggetti affetti, la pitiriasi rosea genera prurito; nel rimanente 75% la malattia si manifesta senza alcun prodromo apprezzabile: il quadro sintomatologico, in generale, risulta di scarsa entità.
Trattandosi di una dermatosi, è palese che la pitiriasi rosea di Gibert interessi la cute; il target principale della malattia è il tronco, ma può diffondersi anche a livello delle braccia e del cuoio capelluto.
Generalmente, le macchie figlie si dispongono simmetricamente alla macchia madre; pochissimi i casi di pitiriasi rosea sulle gambe, sui genitali e sul viso.
◾️DOTT. Alda Malasoma dermatologa spec . Venereologia Info ed app . 0587.53400. 336.392522. Visita € 100.00